domenica 28 settembre 2008

"Signori bambini", Daniel Pennac

Monsieur Crastaing, professore di francese a Belleville, sorprende tre suoi allievi che si passano sottobanco uno schizzo satirico: una folla inferocita marcia dietro a uno striscione che recita "Crastaing ti faremo la pelle". La punizione è immediata: per il giorno successivo dovranno portare un tema basato sull'ipotesi che i genitori possano ritornare bambini e i bambini diventare improvvisamente genitori. Ma lo scambio dei ruoli da ipotetico si fa ben presto reale e i "signori bambini" Igor, Joseph e Nourdine si trovano a dover fare la parte degli adulti in una complicata e contraddittoria Belleville contemporanea. A dirne le avventure è il padre di Igor, Pierre, morto di Aids per una trasfusione, che nel suo pigiama a righe narra dalla tomba al cimitero Père Lanchaise. Grazie alla prospettiva stravolta e intenerita della voce narrante, cose e persone sono viste in modo insieme allucinato e lucido, favoloso e dolce. E alla fine sorge il dubbio che sia stato proprio Pierre a combinare tutto per restituire un po' della felicità scomparsa con la sua morte.
Contemporaneamente alla pubblicazione del libro di Daniel Pennac in Francia nel 1998 è uscito il film omonimo diretto dall'amico Pierre Bourton. Scrittore e regista si sono sfidati e hanno lavorato assieme al progetto di raccontare, ciascuno a suo modo, la stessa storia. Unica condizione: l'uno non doveva leggere il libro prima che l'altro vedesse il film.

"La lunga notte del dottor Galvan", Daniel Pennac

Il dottor Gérard Galvan racconta ad un misterioso interlocutore di una domenica notte quando, medico d'urgenza per vocazione, ossessionato dal destino sottoforma di biglietto da visita, incontra - ed è incontro fatale - un paziente che dice con un filo di voce "Non mi sento tanto bene" e si prepara ad essere il malato dei malati, un paziente da incubo.
Salvare quell'uomo, impedire che muoia, diventa la missione del buon dottor Galvan.
Ritmo frenetico, sciabolate di feroce umorismo, schiaffi di malinconia: un calice d'un Pennac "d'annata". Un brindisi all'intelligenza del mondo e alla felicità narrativa.

"Abbaiare stanca", Daniel Pennac

"Non sono uno specialista di cani. Solo un amoco. Un po' cane anch'io, può darsi. Sono nato nello stesso giorno del mio primo cane. Poi siamo cresciuti insieme. Ma lui è invecchiato prima di me. A undici anni era un v ecchietto pieno di reumatismi e di esperienza. Io ero ancora un cucciolo. Morì. Io piansi. Molto". Ecco cosa ne dice Daniel Pennac, l'innamorato dei cani, che capisce ogni loro pensiero, ogni tristezza, ogni desiderio.
Quando avremo letto la storia di Il Cane - con due maiuscole, perchè è il cane per eccellenza - sapremo tutto non solo sul suo mondo, ma impareremo anche molto su quello degli uomini: come appaiamo agli occhi del cane, quando dobbiamo venire ammaestrati.

"Ultime notizie dalla famiglia", Daniel Pennac

Ultime notizie dalla famiglia. Dalla famiglia Malaussène, si intende. Dalla tribù di Belleville che popola, felice, l'immaginazione dei lettori e continua ad accendere quella del suo autore. Daniel Pennac ci fa sapere che la famiglia fa ancora rumore, che lascia echi, scie, code. Come i due testi che mettono le ali a questo volume: Signor Malaussène a teatro, un esilarante monologo sulla paternità, e Cristianos y moros, un racconto breve che fa luce sul Piccolo, sulla sua caparbia volontà di conoscere l'identità del padre naturale.
A saga conclusa, insomma, Pennac riapre le pagine dei suoi romanzi per evocare nuove figure, nuovi umori, nuove situazioni, per ridare la parola al coro della sua balzana famiglia e rispondere con la sua saggezza discreta al caos abissale del nostro tempo.

venerdì 12 settembre 2008

"La passione secondo Thérèse", Daniel Pennac


La tribù Malaussène e la sua cerchia hanno il dispiacere di annunciare il matrimonio di

Thérèse Malaussène con il conte Marie-Colbert de Roberval
consigliere referendario del primo livello

Sono sempre stato contrario al matrimonio di Thérèse. Sfortunatamente non l'ho potuto impedire. La storia ha provato che avevo ragione a essere contrario. Ma, non so perchè, non mi ascoltano mai e non sarei sorpreso se una volta di più mi facessero pagare le conseguenze di questo disastro.
Benjamin Malaussène

venerdì 8 agosto 2008

"Signor Malaussène", Daniel Pennac


Ehi! Oh! Mi ascolti? Concentrati un po', santo dio! Piantala di ronfare nella pancia di tua madre. Dopo tutto ti sto presentando la tribù che ti accoglierà!
E' Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio, che parla a Signor Malaussène, suo figlio in procinto di nascere, per presentargli la tribù Malaussène, la sua futura famiglia.
In una Belleville assediata dagli ufficiali giudiziari, qualcuno - chissà chi?! - oppone una strenua resistenza. Al centro dell'azione il cinema Zèbre, dove si vorrebbe proiettare, una sola volta prima che venga distrutto, il Film Unico di un vecchio e celebre produttore cinematografico. Come contorno, la scomparsa di alcune prostitute meravigliosamente tatuate...
Dalla profonda e ironica consapevolezza del male, che scorre lungo tutta l'opera di Pennac, deriva, anche in questo ultimo capitolo della storia dei Malaussène, la predilezione dell'autore per le creature fragili ed emarginate che, sole, possono salvare il mondo. Creature che trovano in Julie, Clara, Thérèse, Jeremy, il Piccolo, Verdun, E' Un Angelo, per tacere di tutti gli altri, una voce divertente, delicata e fantasiosa. Ormai classica.

domenica 3 agosto 2008

"La fata carabina", Daniel Pennac


Intenta ad attraversare la strada con tutta a circospezione dovuta all'età avanzata, una vecchietta tremolante impugna improvvisamente una P38, prende la mira e fa secco un giovane commissario di polizia...
E' proprio attorno ai vecchietti che gira questo nerissimo romanzo di Pennac: vecchietti uccisi a rasoiate, vecchietti a cui la sorellina di Benjamin, Thérèse, legge la mano reinventando loro ogni giorno un avvenire diverso, vecchietti vittime e vecchietti assassini.
Cosa sta succedendo nel mercato della droga parigino? Come mai gli anziani abitanti del quartiere Belleville sono diventati aaccaniti consumatori di stupefacenti? E perchè se non li fa fuori la droga, vengono uccisi uno dopo l'altro con i sistemi più brutali?
A tutte queste domande risponderà ovviamente Benjamin, ritenuto come al solito in un primo momento il principale indiziato.